Twitter diventa X. In un sondaggio che ho lanciato su Linkedin, un po’ per gioco e senza finalità statistiche, più dell’80% dei pochi rispondenti ha dichiarato che, con questa decisione, Twitter è ormai morto. Perché?
E’ una di quelle notizie che ci fa sentire tutti un po’ esperti di marketing sotto l’ombrellone. A maggior ragione se poi si aggiunge che il “bird killer” è un personaggio divisivo come Elon Musk e che la decisione sia stata presa sulla base di un logo “abbastanza buono”, come avremmo fatto io e te nel lanciare il nostro blog, tornando dal mare dopo aver discusso di marketing sulla sdraio (“Se stasera verrà pubblicato un logo X abbastanza buono, da domani sarà live in tutto il mondo” ha twittato lo stesso Musk).
Genio o sregolatezza? Tutti siamo confidenti che vi sia dietro una vision di lungo periodo, sull’altare della quale sono stati sacrificati brand value e user centricity, oltre ad una manciata di manager e dipendenti che la nuova proprietà ha già provveduto a licenziare.
C’entra lo zampino del Web 3? E, soprattutto, cos’è il web3? Come possiamo utilizzarlo nella vita reale e nelle nostre attività lavorative?